Piazza della Repubblica è presidiata da alcuni agenti della Digos, è la sera del 9 Novembre e si è appena conclusa un’iniziativa di CasaPound alle Giubbe Rosse, una presentazione d’un libro. Il grosso della polizia che presidia la zona si è allontanato ma alcuni agenti restano in piazza: ad ogni iniziativa dei neofascisti la “supervisione” delle forze dell’ordine è d’obbligo, qualche contestatore potrebbe infastidire i presenti.
Questa volta tutto sembra scorrere tranquillamente, ma evidentemente un dibattito intorno ad un libro non soddisfa i militanti neofascisti i quali trovano un passatempo più consono a soddisfare i gusti dei turbofuturisti: passano due ragazzi ed una ragazza, sono militanti del PCL e vengono riconosciuti.
Saverio di Giulio (portavoce di Casa Pound Firenze) racconta che i tre si sono avvicinati ad un gruppo di ragazze offendendole, caschi ed oggetti contundenti alla mano. L’intervento di una decina di camerati ha evitato il peggio. Sui giornali si getta in caciare, si parla di una colluttazione fra opposti estremisti. Ma i due antifascisti riporteranno prognosi di 15 e 25 giorni (chiunque sia stato al Pronto Soccorso sa che le prognosi sopra i 10 giorni non sono proprio barzellette) ed evidentemente erano privi di qualsiasi oggetto atto ad offendere, infatti gli agenti della Digos presenti, dopo il pestaggio, intervengono mettendo alla fuga i fascisti e portando in Questura gli aggrediti. Avete capito bene: gli aggrediti sono scortati in questura per sporgere denuncia, gli aggressori vengono fatti fuggire senza nessun tentativo di identificazione.
Non possiamo che concordare con PerUnAltraCittà che esprime preoccupazione e si chiede “Come mai la Digos, presente in piazza Repubblica, ha identificato solo i tre antifascisti aggrediti, e non è riuscita a fermare neanche uno degli aggressori? Come può essere tollerato che una organizzazione dichiaratamente fascista apra una sede, a 50 metri dalla Questura, faccia impunemente attività politica inneggiando al ventennio, esponga bandiere di Alba Dorata? Come è possibile che in via San Gallo apra un “club privato” che dietro il nome “Ghibellin fuggiasco” nasconde la sede di un’altra associazione neonazista, la Fenice, che ospita festini con relativi cori razzisti e inneggiamenti a Hitler?”
Esprimiamo solidarietà ai compagni e la compagna aggrediti e ci attiviremo qualsiasi iniziativa verrà avviata dopo questo fatto infame, a poco meno di un mese dalla ricorrenza dell’aggressione armata contro Diop Mor e Samb Modou di un militante di Casa Pound Pistoia.
Articolo su Repubblica
Articolo su PerUn’AltraCittà
Comunicato di Firenze Antifascista
Comunicato del PCL