L’appello più pazzo del mondo

Il Dipartimento di Fisica firma un appello al lancio delle bombe atomiche per favorire la ricerca nucleare.
Il titolo sembrava assurdo e ha attirato la vostra attenzione? Anche a noi è sembrato altrettanto assurdo l’appello “Scienziati in difesa del Ponte”, con la sola differenza che quest’ultimo era reale. Circa 40 studiosi italiani e non hanno pubblicato sul Corriere della Sera un appello in cui si invitava a non buttare il “know-how” di competenze e saperi sviluppatisi nella ricerca per la progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina, recentemente accantonato dal Governo.
Fra i firmatari dell’appello il Prof. Claudio Borri, da poco Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale di Firenze, che in un’intervista illustra i risultati delle ricerche nelle soluzioni per l’impalcato, per l’impatto ambientale, per l’affidabilità svolte da un autorevole team internazionale per “la più grande opera ingegneristica dei prossimi 50 anni”.
Non mettiamo in dubbio né la complessità ingegneristica né il valore delle ricerche, ma ci domandiamo se nel lungo elenco di “know-how” creatisi esista anche l’etica. Il Ponte sullo Stretto è  l’emblema delle tante cattedrali nel deserto, delle grandi opere supportate più da interessi economici che da reali esigenze di progresso. È l’emblema dello sperpero del denaro pubblico come l’espressione di un modello economico che crea utili attraverso il sistematico dirottamento di fondi pubblici nelle casse private. Dieci anni di studi, indagini geologiche, progetti per opere compensative e altro per legittimare un’opera che ancora non ha visto la luce nemmeno sulla carta(il progetto esecutivo non esiste ancora) sono costati circa 500 milioni di euro. Quest’opera è si un monumento, ma ad un modello di sviluppo drogato, che crea debito pubblico e favorisce speculazioni territoriali, lasciando opere incompiute in una terra con linee ferroviarie non elettrificate, un’autostrada essenziale ferma da trent’anni e servizi idrici infrastrutturalmente carenti.
Siamo scientificamente curiosi di vedere le analisi di impatto ambientale svoltesi: noi riusciamo solo a immaginare la perdita di un imponente patrimonio naturalistico, la cancellazione di villaggi, lo sperpero di denaro pubblico, il banchetto che unirà con cavi d’acciaio mafia e ‘ndrangheta. I risultati delle ricerche svolte saranno di prezioso valore per la comunità internazionale tutta: risparmiarci i due piloni fra Scilla e Cariddi non vanificherà nessun risultato.
Collettivo di Lettere e Filosofia,
FIRENZE
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Una risposta a L’appello più pazzo del mondo

  1. VereeBon scrive:

    Thanks for sharing.

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