La Firenze attiva e resistente che si batte per la difesa del territorio, per il diritto alla casa, per la dignità dei migranti, contro le privatizzazioni dei servizi e dei beni comuni, che lotta per un lavoro dignitoso e non vessato da ricatti e sfruttamento aderisce all’appello lanciato per il giorno 22 febbraio dal Coordinamento dei comitati del movimento NO TAV per una giornata di mobilitazione e di lotta ognuno nel proprio territorio.
Esprimiamo solidarietà ai quattro no tav Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò arrestati con l’accusa di ‘attentato con finalità di terrorismo’ per aver danneggiato un compressore.
Siamo vicine/i alle altre donne e uomini imputati, sottoposti a restrizioni e condannati a risarcire danni immaginari per oltre 200.000 euro a Ltf , per aver praticato il diritto di resistenza, il diritto alla difesa del proprio territorio dalle invasioni e dallo sventramento.
L’intero Paese è animato da realtà che dissentono con il potere costituito per difendere i bisogni reali delle persone, per rivendicare la fine dello sfruttamento sul proprio corpo, sulla propria aria, sulla propria terra e sulla propria acqua. In tutti questi luoghi si interviene con la repressione per bloccare, intimidire e sedare in partenza ogni scintilla di disobbedienza.
Anche a Firenze assistiamo alla volontà dell’Amministrazione di non dare risposte ai bisogni della collettività e bloccare ogni forma di lotta con l’autoritarismo.
Ricordiamo i 14 no tav che andranno a processo in questa città il 20 maggio e le 30 persone indagate per la manifestazione del 21 dicembre scorso sui temi della crisi.
Sgomberi violenti a danno di bambine/i, donne e uomini dalle occupazioni fatte da chi non ha una casa, multe salate, sospensioni e provvedimenti disciplinari verso le autiste e gli autisti ATAF colpevoli di lottare per salvaguardare un servizio pubblico essenziale come il trasporto e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
La nostra città subisce ogni giorno la negazione dei diritti essenziali dei soggetti più deboli, la demolizione dei diritti nel mondo del lavoro, lo spreco di risorse pubbliche finalizzato a grandi opere come il sottoattraversamento Tav e l’inceneritore di Case Passerini che oltre ad essere inutili sono dannose per il territorio e la salute degli abitanti che lo vivono.
Per il diritto alla resistenza, per estendere la solidarietà, per rilanciare le lotte e contro il limite all’accesso nelle zone proibite della città invitiamo tutte le realtà e le singole persone ad attivarsi e coordinarsi per dar vita ad un ricco calendario di iniziative di sensibilizzazione e avvicinamento al 22 febbraio.
Invitiamo alla diffusione e alla partecipazione dell’appuntamento comune che a Firenze ci vedrà partire alle ore 15:00 da piazza Tasso per poi percorrere le strade del centro e arrivare alla stazione.
Assemblea cittadina di solidarietà al movimento No Tav
“Mi sono chiesta qualche volta perchè non accontentarmi del privilegio di cittadinanza, avere quasi di sicuro una casa, qualche figlio, qualche modo di mettere la pagnotta a tavola. Ma quando scopri che la libertà e l’umanità sono un’altra cosa, quando ti accorgi che gli unici motori della politica e dei gruppi di potere sono il privilegio e il saccheggio, è troppo tardi per tornare indietro. Sei entrato in un altro mondo, che è dove sono io adesso.
In questo luogo non c’è spazio per coloro che misurano la propria misura morale su codici e leggi. Buttare in strada chi non paga l’affitto o in un lager chi non ha documenti, produrre scorie nucleari, salvare il capitale e distribuire miseria, militarizzare e devastare territori. Tutto a norma di legge, in democrazia.”
Iniziamo con le parole di Chiara, una de* 4 NoTav arrestat* nell’ inchiesta della procura torinese che accusa di terrorismo una delle tantissime azioni legittime di sabotaggio alla fortezza-cantiere TAV di Chiomonte.
Ora i 4 ragazz* si trovano in isolamento e non hanno alcun contatto con altr* detenut*; in più l’accanimento del binomio dei pm Rinaudo-Padalino non si è fermato qui, da diversi giorni gli hanno bloccato anche i colloqui con amici e familiari.
In Valsusa ed in questi momenti di “crisi” dove lo Stato si sente debole e attaccato risponde con accuse di terrorismo a chiunque si oppone alle loro decisioni.
Gli arresti del 9 Giugno servono ad avvisare tutt* gli oppositori.
In tal senso, la difesa dei compagni arrestati e indagati per “terrorismo” non è solo un atto di doverosa solidarietà, ma è la rivendicazione testarda della lotta e delle sue ragioni.
Sabato 22 febbraio il movimento NoTav ha lanciato una giornata di mobilitazione per tutte quelle realtà che resistono e si battono contro lo spreco delle risorse pubbliche, contro la devastazione del territorio, per il diritto alla casa, per un lavoro dignitoso, sicuro e adeguatamente remunerato. Una giornata nazionale di lotta, territorio per territorio in difesa del diritto naturale e costituzionale di opporsi alle scelte governative che tengono solo conto degli interessi dei potenti, delle lobby, delle banche e delle mafie a danno della popolazione.
Una mobilitazione comune contro il delirante utilizzo delle leggi da parte della procura e della magistratura torinese e in solidarietà ai compagni di lotta incarcerati, ai compagni di lotta già condannati, a quella innumerevole schiera di resistenti che ancora deve affrontare il giudizio per aver difeso i beni comuni e il proprio territorio.
Noi vogliamo riprenderci la possibilità di decisione sulle nostre vite e sui nostri territori, non lasceremo in pace chi ancora oggi porta avanti un “progresso” fatto di cemento e interessi di pochi a danno dell’intera comunità.
Il 22 febbraio e non solo saremo in piazza, per le strade ed ovunque sarà necessario a rivendicare il nostro diritto naturale a riprenderci la possibilità di decidere il nostro futuro!
Anche a Mantova il territorio e le risorse pubbliche sono minacciati da speculazioni e cementificazioni. Il polo industriale chiude e lascia immense aree da bonificare che minacciano il diritto alla salute con depositi di amianto o materiali chimici.
Gli spazi pubblici sono determinati unicamente dagli interessi privati, non solo per l’operazione di abbandono dell’ex palazzetto dello sport e l’intervento di Esselunga sulla viabilità, ma anche la desertificazione nei quartieri popolari. Nonostante tutto lo spreco edilizio agevolato dalle attività speculative, molte persone rimangono senza casa e documenti in una situazione di continua ricattabilità.
Come ti sentiresti se per protestare in difesa del territorio, della salute e dei beni comuni ti accusassero di terrorismo?
Spazio Sociale LaBoje! dalla parte delle Montagne!