Pestaggio razzista a ragazzi senegalesi: il racconto di un testimone.

Riceviamo da Firenze Antifascista, l’assemblea fiorentina che comprende alcune realtà attive sul territorio nell’ambito dell’antifascismo, una notizia a dir poco agghiacciante, ma che nella città dove la retorica antidegrado e le campagne contro i venditori ambulanti assumono toni paragonabili alle peggiori sparate leghiste, creando un clima fertile per gente come Gianluca Casseri, militante di Casapound che sparò ed uccise Diop e Samb, ferendo altri tre ragazzi colpevoli d’avere la pelle nera, o i poliziotti autori di pestaggi ai danni di rifugiati somali.

“La sera del 13 giugno, verso le 23.00, alla stazione di Santa Maria Novella, all’altezza della fermata della tramvia via Alamanni sul lato della scalinata, ho visto un gruppo di 10-15 persone che si distingueva perché indossavano tutti guanti neri e si aggiravano nei pressi della fermata con fare a dir poco agitato e aggressivo. Mi sono avvicinato facendo il vago, come fossi un passante indifferente e ascoltando ciò che dicevano mi sono reso conto che stavano aspettando qualcuno.

Mi sono quindi fermato per vedere cosa stesse davvero succedendo. Ho così potuto sentire che si scambiavano frasi del tipo: “Stasera è bandaccia”, “dove cazzo sono, non vedo l’ora”, “Sono in ritardo”. Erano sempre più agitati e evidentemente erano sotto l’effetto di cocaina. Dopo circa 10 minuti ho notato un altro particolare: insieme a quelli che indossavano i guanti erano presenti alcuni uomini più anziani con in mano una radiolina. Proprio dalla radiolina ad un certo punto è arrivato il segnale che stavano aspettando. Ho sentito chiaramente quella voce dire: “Dall’altra parte della strada! Stanno arrivando! Attraversate!”.

Gli individui più giovani, quelli con i guanti neri e sicuramente più prestanti fisicamente, sono corsi sull’altro lato della strada. Ho praticamente attraversato con loro. Ho visto che nel frattempo stava arrivando la tramvia. Quando si sono aperte le portiere è sceso un gruppo di persone di cui 5 o 6 ragazzi di colore e con tutta probabilità senegalesi. Neanche il tempo di rendermi conto delle loro reali intenzioni che gli si sono scagliati addosso con una ferocia indescrivibile. Nel parapiglia ho visto sicuramente che un senegalese è stato prima schiantato su una vetrina accanto al negozio Tim e poi inseguito insieme agli altri che scappando avevano già raggiunto la parallela.

Avevo paura che se li avessero raggiunti nella parallela senza che nessuno fosse presente ad assistere alla scena si sarebbero sentiti liberi di far di peggio. Quindi mi sono mosso e li ho inseguiti anch’io, ma non sono riuscito a stargli dietro… penso che fortunatamente siano riusciti a scappare! Ma tornando indietro ho notato i due uomini più anziani, quelli con la radiolina che si stavano allontanando. Così ho iniziato a seguire loro. Sono riuscito a sentirli parlare al cellulare e uno dei due ripeteva ossessivamente: “Dove siete? Vi serve una macchina? Vi mando una volante?” Ho capito allora che non si trattava solo di un gruppo di fascisti, ma che questi avevano anche la divisa…

Sono riuscito a seguirli fino al “Parcheggio Europa” all’altezza di via Montebello. Ad un certo punto però uno dei due, il tipo che “dirigeva l’operazione”, il solito che aveva distribuito i guanti neri prima dell’aggressione si volta e mi chiede: “chi sei? Perché ci stai seguendo? Dammi i documenti!” Io gli ho detto che non gli stavo seguendo ma che mi ero perso e stavo cercando via Montebello…per quanto riguarda i documenti gli ho invece chiesto perché avrei dovuto mostrarglieli. “Per questo!” mi ha risposto lui tirando fuori il tesserino della Polizia Municipale. Ho visto che non ha annotato il nominativo ma con fare intimidatorio mi ha chiesto: “Abiti ancora qui?”

A quel punto mi ha invitato a “levarmi dal cazzo” e, ricevuta anche l’indicazione su dove fosse via Montebello, non ho potuto che andare nella direzione opposta e poi tornare sui mie passi. Sono tornato alla stazione. Preso dalla rabbia e dall’adrenalina sono tornato alla fermata della tramvia. Lì c’era una macchina della “Gest” in mezzo alle rotaie mentre alla fermata dell’autobus poco più avanti c’era un senegalese che mi osservava. Mi sono avvicinato per chiedergli se avesse visto la scena e se sapesse cosa fosse successo. Nonostante fossero tutti in borghese e non vi fosse nessun modo per riconoscerli a colpo d’occhio, lui mi ha detto subito: “Questi sono della Municipale!”. Poi, facendomi il segno della pistola con le mani mi ha detto: “Molti italiani quando vedono noi impazziscono…” Non ho avuto tempo di chiedergli altro perché è arrivato l’autobus, lui mi ha salutato e se n’è andato…”

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Tira più un filo d’erba che il diritto allo studio: paralipomeni d’una festa

 

Già immaginiamo i titoli de “LaNazione” sui fatti di oggi:  “Studenti facinorosi dei collettivi (e dei centri sociali!) occupano la facoltà garantendo il diritto allo studio” .

954878_10201468820266074_2048727167_nGiornata movimentata in Facoltà per chi pensava di passare una giornata di studio da concludere con l’aperitivo organizzato dal Collettivo. Per fare un po’ di chiarezza cominciamo però da 15 giorni fa, quando abbiamo presentato la richiesta per l’apertura serale. Questa è stata rifiutata con la debole motivazione secondo la quale “l’iniziativa da voi prevista vanificherebbe il lavoro effettuato dai giardinieri e le risorse che l’Ateneo ha destinato per il decoro di quell’ambiente risulterebbero sprecate.” firmato Maria Pia Marchese, presidente di Scuola.

Abbiamo deciso di non rimandare la festa anche se non autorizzata perchè:

  1. Il motivo è pretestuoso, i lavori sono stati fatti una settimana dopo la consegna della nostra richiesta. Se Rettore e/o Preside pensavano che la nostra iniziativa avrebbe potuto danneggiarlo sarebbe bastato posticipare i lavori.

  2. Ci siamo sempre assunti le responsabilità delle nostre iniziative, da mesi partecipiamo al Comitato di Quartiere anche per rendere viva e vivibile la piazza come la Facoltà, secondo noi unica soluzione a ìddegrado.

  3. Proprio per questo avevamo predisposto ogni accorgimento per recintare il pratino con nastri e pannelli sui quali gli artisti avrebbero dovuto dipingere. Il lavoro dei giardinieri sarebbe stato preservato e la Facoltà avrebbe smesso di paragonare i suoi studenti ad Attila l’Unno.

  4. Preferiamo richiedere l’autorizzazione proprio per rendere più facile per noi l’organizzazione dell’evento ed il contenimento dei disagi. Se questo strumento però viene utilizzato per impedirne una organizzazione serena, siamo disposti a bypassarlo, proprio perchè siamo responsabili degli spazi che viviamo e delle iniziative che proponiamo.

Detto ciò lo scenario di oggi è stato il seguente: alle 13 circa i lavoratori delle portinerie ricevono la notifica di “immediata chiusura del plesso”, si ritrovano costretti a cacciare il centinaio di studenti presenti nelle aule studio e ad impedire il rientro di chi si era recato a pranzare. Alle proteste degli studenti e delle studentesse la prof.ssa Marchese, attuale preside, ha risposto in modo confuso, passando la responsabilità al Rettorato, il quale ha mandato disposizione di “permettere a chi era dentro di studiare, ma di impedire nuovi accessi”. Ci siamo trovati quindi nella strana posizione di dover impedire fisicamente di chiudere le porte, così da permettere l’ingresso a chi volesse entrare in facoltà. Nel pomeriggio erano previsti, tra l’altro, un seminario del circolo linguistico fiorentino ed una presentazione del Centro studi “Jorge Eielson”.

Ci sembra assurdo che per i timori di sciupare un pratino un Rettore possa decidere di chiudere una Facoltà senza preavviso, per di più in piena sessione d’esami. Ci è sembrato altresì assurdo che l’unico modo per garantire il diritto allo studio sia stato quello di impedire fisicamente la chiusura delle porte, impedendo al personale, basito anch’esso per le disposizioni ricevute dall’alto, di chiudere la sede, presidiandone l’ingresso.

Ancora più assurdo ci sembra che dopo ore di trattative e dopo la nostra disponibilità ad annullare l’iniziativa e rimandarla, l’Università (nelle figure di preside, rettore e prorettrice) si rifiuta di riaprire gli spazi agli studenti per il normale proseguimento delle attività universitarie.

Noi ci prendiamo la responsabilità di porre le nostre esigenze in secondo piano per garantire a tutti e tutte il loro diritto di frequentare l’Università ed i suoi spazi; l’Università come risposta chiude i lucchetti e chi s’é visto s’é visto.

Collettivo di Lettere e Filosofia

 

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Festa in Chiostro

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Prossimi appuntamenti a Lettere: solidarietà ed antisessismo.

Chi frequenta il Chiostro della Biblioteca di Lettere sicuramente l’avrà incontrato, col suo sorriso mai sconfitto dal freddo di questo inverno umido: che ti offra una sigaretta o ti scrocchi due spiccioli per un caffé, Dragos non manca mai di una scusa per attaccare bottone.

Chi frequenta il Chiostro si sarà certamente accorto di un’assenza che pesa, pesa davvero perchè dovuta ad un malaugurato arresto, giunto proprio quando il nostro compagno aveva trovato un lavoro, conquista difficile per un ventiquattrenne qualsiasi, quasi impossibile se quel ventriquattrenne è rom.

Martedì 4 Giugno un gruppo di amici, amiche e solidali hanno organizzato un pranzo per raccogliere quel che può servire in questi due mesi e mezzo di permanenza dell’inferno del carcere di Sollicciano. Nessuna scusa per gli assenti!

 

 

Mercoledì 5 Giugno, dalle 19 in poi a Lettere ci sarà l’assemblea di genere, una discussione organizzata dalla neonata assemblea di donne. Qui il documento proposto, buona lettura!

 

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[elezioni di Scuola e Corsi di studio] Scrutinio di Scuola concluso

Di seguito i risultati totali e seggio per seggio, lo spoglio dei Corsi di Studio saranno Lunedì in Piazza Brunelleschi, sala Comparetti.

CONSIGLIO DI SCUOLA DI SCIENZE UMANISTICHE E DELLA FORMAZIONE

TOTALE

Lista Aperta 411/ Collettivo 310/ Udu-Su 247/ Csx 188

Seggio 14, Filosofia

Csx 44 / Collettivo 28 / Udu-Su 18 / Lista Aperta 9 /

(La quasi totalità dei voti a Csx avevano il voto di preferenza per Niccolò Biondi, mentre per il Collettivo le preferenze sono state 7 per Giorgio Ridolfi, 4 per Sara Migaleddu, 3 per Linda Gala ed unarispettivamente per Lorenzo Nannizzi e Astrid Checchia)

Seggio 15, Lingue

Udu-Su 73 / Lista Aperta 56 / Csx 23 / Collettivo 18

Seggio 16, via Capponi

Lista Aperta 89 / Csx 31 / Collettivo 30 / Udu-Su 24

(preferenze: Sara Migaleddu 13, Lorenzo Nannizzi 1, Giorgio Ridolfi 4, Astrid Checchia 1, Linda Gala 2)

Seggio 17, p.za Brunelleschi

Lista Aperta 114 / Udu-Su 65 / Csx 50 / Collettivo 49

Seggio 22, Scienze della Formazione A-K

Collettivo 82/ Lista Aperta 76 / Udu-Su 43/ Csx 18

(Preferenze: LorenzoNannizzi 19, Massimo Fraschi 12, Sara Mig 9, Giorgio Ridolfi 6, Astrid Checchia 5, Linda Gala 2)

Seggio 23, Scienze della Formazione L-Z

Collettivo 99 / Lista Aperta 64/ Csx 21 / Udu-Su 20

 

 

 

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