Con grande gioia (si fa per dire) avvertiamo tutti gli studenti e le studentesse del Centro Storico della riapertura integrale della mensa di Sant’Apollonia. Venerdì 15, dalle 10 alle 12, si svolgerà l’inaugurazione e presentazione dei locali, alla presenza del Presidente del Diritto allo Studio Universitario Marco Moretti e del Presidente di CIRfood Ivan Lusetti.
Per l’occasione invitiamo caldamente alla partecipazione chiunque sia interessato alla ristrutturazione appena conclusa, soprattutto chi condivide con noi i seguenti dubbi:
1) Come mai, dopo anni di chiusure, disagi e lavori di ristrutturazione, i posti a sedere sono diminuiti rispetto a quelli precedenti ai lavori, già di numero inferiore rispetto a quelli necessari?
Sant’Apollonia è l’unica mensa universitaria all’interno del centro storico e dovrebbe soddisfare le necessità degli studenti di 2 Case dello studente (San Gallo e Piazza Indipendenza), dell’Accademia delle Belle Arti, di Scienze della Formazione, Architettura, Lettere e Filosofia, oltre alle migliaia di studenti e studentesse che vivono in centro. Noi studenti, insieme agli stessi lavoratori della mensa, da anni lamentiamo l’insufficienza delle sedute, le quali provocavano code lunghe oltre mezz’ora nei giorni “caldi”. Esattamente un anno fa, dopo ben 6 mesi di chiusura totale della mesa per lavori di ristrutturazione, il presidente dell’Ardsu Paolo Vicini aveva garantito, a tutti quegli studenti che chiedevano spiegazioni e lamentavano i disagi subiti, che con dei successivi lavori di “ristrutturazione ed ammodernamento” il problema sarebbe stato risolto. Così non è stato. I posti disponibili adesso, sfruttando al massimo gli spazi, sono 146, meno di quelli disponibili fino all’anno scorso!
2) Come mai, nonostante la totalità del plesso sia vincolata al diritto allo studio, cioè a noi studenti, la maggior parte degli spazi ci è preclusa? Com’è possibile sovrapporre negli stessi locali gli spazi della mensa, del bar e dell’aula studio?
La parte dedicata agli studenti è largamente minoritaria rispetto a quanto ci sarebbe dovuto! L’intero plesso è di proprietà della Regione, col vincolo di utilizzo per il diritto allo studio. Gli spazi del piano terra, totalmente ristrutturati, sono invece occupati dalla Mediateca toscana, dall’Auditorium e dagli uffici della Fondazione Toscana Spettacolo. Invece nelle altre ampissime stanze che si trovano al piano superiore, che a detta del Presidente dell’Ardsu avrebbero dovuto ospitare locali riservati agli studenti i lavori di ristrutturazione non sono ancora iniziati. È da più di tre anni che i collettivi del centro storico denunciano la lentezza di questi (mai iniziati) lavori, è da sempre che agli studenti e alle studentesse vengono negati questi spazi che spettano loro di diritto.
Questa non rispetta affatto i vincoli del DSU, dato che gli uffici occupano abusivamente spazi studenteschi, per l’utilizzo dell’Auditorium è previsto un tariffario d’affitto che va dai 250€ per mezza giornata ai 550€ per l’intera giornata, senza che vi sia la possibilità dell’utilizzo gratuito da parte degli studenti, ed anche per l’utilizzo della mediateca si deve pagare (infatti viene usata sì e no da 2/3 studenti al giorno).
3) È vero che l’intento del DSU è quello di disincentivare l’utilizzo della mensa, come risulta dalle motivazioni dell’aumento del costo dei pasti?
Sembra assurdo, e invece basta guardare la mensa di santa Apollonia, o sarebbe meglio chiamarlo cantiere, e la nuova fasciazione del costo della mensa.
Il Chiostro di Sant’Apollonia è un cantiere aperto da più di 12 anni. Nel corso degli ultimi 4 anni la mensa è stata chiusa, parzialmente o totalmente, per diversi mesi, costringendo gli studenti del centro ad andare alle mense convenzionate del DLF di Santa Maria Novella o dell’istituto di Montedomini, oppure a mangiare sotto la tendopoli realizzata lo scorso semestre.
Tutto ciò va a sommarsi agli aumenti, prima da 2,50€ a 3,00€, poi della nuova fasciazione che va dai 2,80€ ai 4,00€. Se il secondo aumento è stato giustificato da principi di “equità”, il primo invece è stato giustificato dai tagli governativi e regionali, non tanto perché avrebbero portato maggiori introiti, ma perché avrebbero escluso una parte degli studenti: tutto ciò è inaccettabile! Il DSU, invece di agevolare ed aiutare i meno abbienti, ha deciso di aumentare i prezzi aspettandosi una minore affluenza di quegli studenti non disposti a pagare i 50c in più..
Ci sembra evidente che la Regione ed il DSU non abbiano alcun interesse a favorire l’utilizzo di tali strutture, in quanto sono un costo per il bilancio, ed invece di dirlo apertamente, come certi governi cinici e antisociali invece fanno, utilizzano mezzi meno diretti ma non meno efficaci: disincentivi economici, code interminabili, svilimento dei servizi.
Non accettiamo queste decisioni e non è detta l’ultima parola: vogliamo che gli spazi non ristrutturati vengano liberati e resi agibili al più presto per poter essere utilizzati come aule studio e per dotare di più posti a sedere la mensa.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare all’incontro di Venerdì 15 alle ore 10 ed alle riunioni del Collettivo, così da poter organizzare iniziative di protesta atte ad aumentare la pressione sugli organi competenti: non deleghiamo, lottiamo! Uniti siam tutto!