[8 Marzo] antifascismo è antisessismo

Venerdì 8 Marzo a Lettere in piazza Brunelleschi 4, organizziamo un incontro in occasione del Corteo del giorno successivo contro i fascisti fiorentini che sfileranno “in onore dei martiri delle foibe”. Già ci siamo espressi sul senso della loro ridicola manifestazione, ovvero un’occasione per essere legittimati dalle autorità e per strumentalizzare un fatto storico, quello degli eccidi nelle terre occupate dagli italiani durante il ventennio (qui  e qui due interessanti approfondimenti sulle foibe)

La nostra iniziativa va ad aggiungersi a tre giorni di conferenze, dibattiti e proiezioni sull’antifascismo:

Mercoledì al Polo di Novoli conferenza con Giuseppe Aragno (storico, Università Federico II- Napoli) e Giorgia Bulli (Unifi) su “la nascita del fascismo come risposta autoritaria alle crisi del capitale, fino ai giorni nostri (Alba dorata, casapound)”

Giovedì al CPA proiezione del film-documentario BANDITE, di Alessia Poretti sull’esperienza delle donne che dal ’43 al ’45 hanno combattuto nelle formazioni partigiane, rivoluzionando il loro ruolo tradizionale e divenendo protagoniste della storia.

Senza titolo-1A Lettere quindi, Venerdì dalle 17 parleremo dell’universo del neofascismo italiano, con Saverio Ferrari (responsabile dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre, autore di Fascisti a Milano e Le nuove camicie brune)

ore 19 Apericena con mostra sulle foibe

ore 20 Iniziativa di autoformazione e dibattito su sessismo e autoritarismo, le fasciste del terzo millennio, preparato dalle donne del Collettivo.

…Sabato 9 Marzo CORTEO ANTIFASCISTA ore 17 Piazza San Marco…

…15, 16 e 17 Marzo: Corteo nazionale per Dax, a dieci anni dalla morte

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Spazio agli studenti e non a privati e politici!

Davanti ad un Auditorium militarizzato da decine di poliziotti e carabinieri, due camionette e numerosi agenti della Digos in borghese, abbiamo esposto uno striscione con la nostra rivendicazione e distribuito dei volantini, nei quali contestavamo la gestione privatistica di spazi pubblici vincolati al diritto allo studio.

Pensiamo che sia follia quella per la quale un’intera strada, la mensa ed il bar di Sant’Apollonia vengono chiusi per la paura di contestazioni ad un politico, D’alema, che evidentemente sa di essersi fatto dei nemici in tutti questi anni di finanziamenti alle guerre, leggi sul lavoro, inciuci e tagli al welfare.

Come sempre, saremo presenti ogni qual volta si presenterà l’occasione per ribadire le nostre richieste e dimostrare che non abbassiamo l’attenzione su quegli spazi e sulla gestione vergognosa da parte della Regione Toscana e del DSU.

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Spazio ai politici (ma non agli studenti!)

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Da anni condanniamo l’uso privatistico degli spazi vincolati al diritto allo studio: uffici della Regione Toscana invece di aule studio, un auditorium a pagamento anche per gli studenti, aule a pezzi e destinate a non essere mai restaurate… Ma per la propaganda di partito gli spazi evidentemente non mancano! Infatti oggi pomeriggio Massimo D’alema presenterà un libro nell’auditorium di Sant’Apollonia, in seno alla campagna elettorale del Partito Democratico.

Alla luce della nuova ristrutturazione, un piccolo passo, tardivo ed incompleto, solleviamo ancora una volta il problema degli spazi insufficienti:

Appuntamento alle 16.30 in via San Gallo!

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Mensa nuova, vecchi problemi. [appuntamento per il 16 Febbraio]

Con grande gioia (si fa per dire) avvertiamo tutti gli studenti e le studentesse del Centro Storico della riapertura integrale della mensa di Sant’Apollonia.  Venerdì 15, dalle 10 alle 12, si svolgerà l’inaugurazione e presentazione dei locali, alla presenza del Presidente del Diritto allo Studio Universitario Marco Moretti e del Presidente di CIRfood Ivan Lusetti.

image002vnuPer l’occasione invitiamo caldamente alla partecipazione chiunque sia interessato alla ristrutturazione appena conclusa, soprattutto chi condivide con noi i seguenti dubbi:

1)       Come mai, dopo anni di chiusure, disagi e lavori di ristrutturazione, i posti a sedere sono diminuiti rispetto a quelli precedenti ai lavori, già di numero inferiore rispetto a quelli necessari?

Sant’Apollonia è l’unica mensa universitaria all’interno del centro storico e dovrebbe soddisfare le necessità degli studenti di 2 Case dello studente (San Gallo e Piazza Indipendenza), dell’Accademia delle Belle Arti, di Scienze della Formazione, Architettura, Lettere e Filosofia, oltre alle migliaia di studenti e studentesse che vivono in centro. Noi studenti, insieme agli stessi lavoratori della mensa, da anni lamentiamo l’insufficienza delle sedute, le quali provocavano code lunghe oltre mezz’ora nei giorni “caldi”. Esattamente un anno fa, dopo ben 6 mesi di chiusura totale della mesa per lavori di ristrutturazione, il presidente dell’Ardsu Paolo Vicini aveva garantito, a tutti quegli studenti che chiedevano spiegazioni e lamentavano i disagi subiti, che con dei successivi lavori di “ristrutturazione ed ammodernamento” il problema sarebbe stato risolto. Così non è stato. I posti disponibili adesso, sfruttando al massimo gli spazi, sono 146, meno di quelli disponibili fino all’anno scorso!

2)       Come mai, nonostante la totalità del plesso sia vincolata al diritto allo studio, cioè a noi studenti, la maggior parte degli spazi ci è preclusa? Com’è possibile sovrapporre negli stessi locali gli spazi della mensa, del bar e dell’aula studio?

La parte dedicata agli studenti è largamente minoritaria rispetto a quanto ci sarebbe dovuto! L’intero plesso è di proprietà della Regione, col vincolo di utilizzo per il diritto allo studio. Gli spazi del piano terra, totalmente ristrutturati, sono invece occupati dalla Mediateca toscana, dall’Auditorium e dagli uffici della Fondazione Toscana Spettacolo. Invece nelle altre ampissime stanze che si trovano al piano superiore, che a detta del Presidente dell’Ardsu avrebbero dovuto ospitare locali riservati agli studenti i lavori di ristrutturazione non sono ancora iniziati. È da più di tre anni che i collettivi del centro storico denunciano la lentezza di questi (mai iniziati) lavori, è da sempre che agli studenti e alle studentesse vengono negati questi spazi che spettano loro di diritto.

Questa non rispetta affatto i vincoli del DSU, dato che gli uffici occupano abusivamente spazi studenteschi, per l’utilizzo dell’Auditorium è previsto un tariffario d’affitto che va dai 250€ per mezza giornata ai 550€ per l’intera giornata, senza che vi sia la possibilità dell’utilizzo gratuito da parte degli studenti, ed anche per l’utilizzo della mediateca si deve pagare (infatti viene usata sì e no da 2/3 studenti al giorno).

3)       È vero che l’intento del DSU è quello di disincentivare l’utilizzo della mensa, come risulta dalle motivazioni dell’aumento del costo dei pasti?

Sembra assurdo, e invece basta guardare la mensa di santa Apollonia, o sarebbe meglio chiamarlo cantiere, e la nuova fasciazione del costo della mensa.

Il Chiostro di Sant’Apollonia è un cantiere aperto da più di 12 anni. Nel corso degli ultimi 4 anni la mensa è stata chiusa, parzialmente o totalmente, per diversi mesi, costringendo gli studenti del centro ad andare alle mense convenzionate del DLF di Santa Maria Novella o dell’istituto di Montedomini, oppure a mangiare sotto la tendopoli realizzata lo scorso semestre.

Tutto ciò va a sommarsi agli aumenti, prima da 2,50€ a 3,00€, poi della nuova fasciazione che va dai 2,80€ ai 4,00€. Se il secondo aumento è stato giustificato da principi di “equità”, il primo invece è stato giustificato dai tagli governativi e regionali, non tanto perché avrebbero portato maggiori introiti, ma perché avrebbero escluso una parte degli studenti: tutto ciò è inaccettabile! Il DSU, invece di agevolare ed aiutare i meno abbienti, ha deciso di aumentare i prezzi aspettandosi una minore affluenza di quegli studenti non disposti a pagare i 50c in più..

Ci sembra evidente che la Regione ed il DSU non abbiano alcun interesse a favorire l’utilizzo di tali strutture, in quanto sono un costo per il bilancio, ed invece di dirlo apertamente, come certi governi cinici e antisociali invece fanno, utilizzano mezzi meno diretti ma non meno efficaci: disincentivi economici, code interminabili, svilimento dei servizi.

Non accettiamo queste decisioni e non è detta l’ultima parola: vogliamo che gli spazi non ristrutturati vengano liberati e resi agibili al più presto per poter essere utilizzati come aule studio e per dotare di più posti a sedere la mensa.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare all’incontro di Venerdì 15 alle ore 10 ed alle riunioni del Collettivo, così da poter organizzare iniziative di protesta atte ad aumentare la pressione sugli organi competenti: non deleghiamo, lottiamo! Uniti siam tutto!

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Essere senza tempo, essere senza spazi

tempi e spazi, le due coordinate che ci spingono a muoverci insieme, come un Collettivo, come un gruppo di studenti che, insoddisfatti della città che vivono, dell’università che frequentano, non accettano l’indifferenza e l’apatia: vogliamo ribellarci, perché è giusto, perché è l’unica possibilità.

Firenze, una città sempre più vuota, sempre meno viva. Nessuno spazio culturale, solo divertimento e consumo prêt-à-porter, standardizzato ed utile al profitto.

Unifi, un’università sempre più fredda, carente di saperi vivi, sprovvista di spazi per relazioni sociali e scambi di idee.

Da Milano a Bologna a Roma, la Ex-Cuem, Bartleby e S.Cu.P: in queste settimane si sono susseguiti gli sgomberi degli spazi sociali autogestiti, all’interno dei quali i collettivi si erano organizzati per creare spazi fuori dal coro allestendo iniziative culturali, librerie autogestite, corsi e doposcuola, proiezioni e concerti.

A Firenze serve replicare iniziative simili, per rispondere alla governance dei “muri e manganelli”, per invertire la rotta che questa città e questa università da troppo tempo sta tenendo. Nel centro storico le librerie chiudono una dopo l’altra (Feltrinelli, Edison, Marzocco…), i luoghi di ritrovo scarseggiano ed anche bere una birra in piazza diventa “degrado”.

Questo vuole essere un appello a chi vuole organizzarsi per costruire spazi e tempi diversi dentro la città-vetrina, dentro l’università della crisi, contro questi modelli degradanti per la libertà delle menti.

Il collettivo si riunisce ogni LuneDI’alle 17 in Aula Pasolini, nel sottosuolo della FacolTA’ di Lettere e Filosofia, p.zza Brunelleschi 4

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