tempi e spazi, le due coordinate che ci spingono a muoverci insieme, come un Collettivo, come un gruppo di studenti che, insoddisfatti della città che vivono, dell’università che frequentano, non accettano l’indifferenza e l’apatia: vogliamo ribellarci, perché è giusto, perché è l’unica possibilità.
Firenze, una città sempre più vuota, sempre meno viva. Nessuno spazio culturale, solo divertimento e consumo prêt-à-porter, standardizzato ed utile al profitto.
Unifi, un’università sempre più fredda, carente di saperi vivi, sprovvista di spazi per relazioni sociali e scambi di idee.
Da Milano a Bologna a Roma, la Ex-Cuem, Bartleby e S.Cu.P: in queste settimane si sono susseguiti gli sgomberi degli spazi sociali autogestiti, all’interno dei quali i collettivi si erano organizzati per creare spazi fuori dal coro allestendo iniziative culturali, librerie autogestite, corsi e doposcuola, proiezioni e concerti.
A Firenze serve replicare iniziative simili, per rispondere alla governance dei “muri e manganelli”, per invertire la rotta che questa città e questa università da troppo tempo sta tenendo. Nel centro storico le librerie chiudono una dopo l’altra (Feltrinelli, Edison, Marzocco…), i luoghi di ritrovo scarseggiano ed anche bere una birra in piazza diventa “degrado”.
Questo vuole essere un appello a chi vuole organizzarsi per costruire spazi e tempi diversi dentro la città-vetrina, dentro l’università della crisi, contro questi modelli degradanti per la libertà delle menti.
Il collettivo si riunisce ogni LuneDI’alle 17 in Aula Pasolini, nel sottosuolo della FacolTA’ di Lettere e Filosofia, p.zza Brunelleschi 4