Domani sarà la giornata della Colletta Alimentare, uno degli strumenti di consenso maggiore di Comunione e Liberazione: questa raccoglie elemosina dalle stesse banche che ricevono soldi pubblici per il loro salvataggio e che strozzinano famiglie ed aziende in difficoltà; riceve prodotti non vendibili da supermercati e marchi come la Nestlé, che sfruttano lavoratori e lavoratrici e che producono più di quanto serva, alimentando il consumismo e lo spreco.
Segnaliamo quest’articolo di Chiara Lodi Rizzini sulle banche alimentari, un’ottimo approfondimento.
Sulle ombre nella gestione economica del Banco Alimentare e le critiche sull’appoggio a banchi alimentari gestiti da tali organizzazioni religiose: articolo del UAAR
Su Giap, invece, sempre su quest’argomento ci fu un gran dibattito: lo segnaliamo perchè in poche righe colpisce nel segno: «Sorry, noi a Banco Alimentare non diamo niente, non perché non vogliamo dare ai poveri (lo facciamo in altri modi), ma perché è di CL.
E che CL, con tutti i soldi che ramazza ogni giorno, si faccia bella anche con quelli della nostra spesa al supermercato, beh… No, grazie.»