L’Europa che vorrebbero imporci è quella dell’austerity, del rigore, del fiscal compact e delle spending review, è un’Europa al servizio degli interessi dell’alta finanza e delle grandi aziende, un’Europa che affama i popoliper pagare le banche, attribuendoci un debito che mai abbiamo contratto.
Le politiche neoliberiste imposte dalla troika ed attuate di paese in paese da governi diretta espressione del capitalismo finanziario, si ripercuotono violentemente sulla vita di noi, giovani, lavoratori, studenti e precari italiani, spagnoli, portoghesi o greci. Pur parlando lingue diverse, abitando diverse città, le nostre ambizioni incontrano gli stessi ostacoli. La formazione d’eccellenza è tenuta lontana dalla nostra portata e ci viene preclusa, siamo costretti in atenei sempre più dequalificati, costretti a lavori sottopagati, a tempi frenetici e a spazi inadeguati.
Tocca a noi immaginare, costruire e generalizzare nelle nostre città, oltre e nonostante la grottesca convocazione di sole quattro ore della CGIL, lo sciopero che il 14 novembre percorrerà tutta l’Europa mediterranea. Lo sciopero non è dei sindacati, lo sciopero è di tutti. Partiamo dai luoghi che viviamo ogni giorno per bloccarli, permettendo di scioperare a chiunque: studenti, lavoratori precari, disoccupati.
Martedì 13 siete tutti invitati al PRANZO SOCIALE,
h.13, Facoltà di Lettere e Filosofia, via Capponi 9.
Costruiamo a partire dai luoghi in cui viviamo quotidianamente lo sciopero Europeo!
Il 14 Novembre saremo infatti in piazza con tutti gli altri soggetti colpiti dalla crisi e dall’austerity per arrivare ai palazzi del potere e lanciare un segnale ben preciso: Nessun Mercato, nessun debito, nessuna banca viene prima delle nostre vite. Al pari di Spagna, Grecia, Portogallo, rilanciamo per una mobilitazione generale di lunga durata che invada le piazze, blocchi le strade e la produzione, attacchi i governi dell’austerità ed i loro mandanti della troika.
Verso il 14 Novembre,
Toma la huelga! Riprendiamoci lo sciopero!