Questioni di “organizzazione” nel corso di laurea in storia

Attraverso i nostri rappresentanti all’interno degli organi del corso di laurea triennale in storia e magistrale in scienze storiche, abbiamo sollevato alcuni problemi organizzativi e rispetto ai calendari didattici che crediamo siano sentiti da tutti gli studenti. La risoluzione di queste criticità (appelli di esami, appelli di tesi, orari delle lezioni) appare ancora più urgente se si pensa a quanto il dichiarato auspicio di velocizzare le carriere degli studenti sia spesso realizzato o attraverso lo svilimento del sapere critico (la tesi di laurea per fare un esempio) o facendo affidamento sulla capacità degli studenti di adattarsi a tempi e modalità di apprendimento palesemente squilibrati e non puntando invece su piccoli accorgimenti che magari abbiano l’effetto collaterale di intaccare certi “interessi” dei docenti. Velocizzare le carriere ai loro occhi inoltre serve soltanto per migliorare discutibili parametri di “produttività” (con una chiara degenerazione anche a livello lessicale da parte della nostra università) che se ne infischiano della reale qualità dell’insegnamento.

I problemi che abbiamo sollevato durante la commissione didattica del 29 aprile sono stati quattro:

1) le sovrapposizioni continue di orari anche in strutture come quella di Palazzo Fenzi che non soffrono di carenza di aule, dovute spesso alla richiesta da parte di molti docenti degli orari più agevoli (11-13 ad esempio), o al mancato utilizzo di tutto il periodo delle lezioni (concentrate spesso nella prima parte del semestre). I docenti ci hanno risposto che molti dei problemi di sovrapposizione degli orari sono dovuti alla scelta, secondo noi sbagliata, dell’ateneo di chiudere le sedi nella giornata di sabato, ma su questo punto hanno concordato con noi che si potrebbe pensare a spalmare i tre giorni di lezione su sole due giornate per i corsi di sole 30 ore. Inoltre molto spesso le sovrapposizioni sono dovute anche all’assenza di forme di comunicazione fra docenti nel momento in cui si scelgono praticamente gli orari delle lezioni. Come ci era stato promesso durante la commissione, la seduta successiva, quella del 14 giugno, è stata dedicata anche a verificare, orari alla mano, le sovrapposizioni più palesi e a risolverle spostando una delle lezioni su un altro orario.

2) gli appelli di tesi: in particolare abbiamo sollevato la questione se non si sia intelligente inserire un appello di tesi a settembre, soprattutto per studenti alle prese con problemi di iscrizioni alla magistrale o ai bandi per le borse di dottorato. I docenti ci hanno risposto che in casi particolari (come quelli prima ricordati) si può già adesso richiedere un appello straordinario, ma che secondo loro non bisogna istituzionalizzare tutto questo con una scadenza vera e propria visto che sia le procedure burocratiche della segreteria sia i necessari rapporti fra studente e docente durante la stesura della tesi verrebbero a cadere in periodi come luglio/agosto che li renderebbero molto faticosi

3) le date degli appelli di esame: soprattutto negli ultimi anni stiamo assistendo a una generale compressione degli intervalli fra appelli di esame (sia a gennaio/febbraio sia a giugno/luglio). Il mese di luglio ad esempio, tranne quest’anno per motivi però di generalizzato slittamento in avanti del calendario didattico, appare spesso inutilizzato da parte della gran parte dei docenti. Questo punto ci pare particolarmente inaccettabile perché costringe gli studenti ad affrettarsi per sostenere tutti gli esami in un solo mese (quello di giugno) senza una giustificazione degna di questo nome. Per la serie: al mare ci piace andare e il caldo lo soffriamo anche noi però poi non si facciano prediche circa “studenti fannulloni” che vanno a finire fuori corso

4) gli appelli di esame straordinari: ci pare inaccettabile che gli appelli di aprile e dicembre non siano aperti a tutti gli studenti. Su questo punto i docenti di storia presenti alla commissione, che peraltro in buona parte consentono già adesso a tutti di sostenere l’esame in quei due appelli, ci hanno dato totalmente ragione. Per questo invitiamo tutti gli studenti che si vedano rifiutare la possibilità di sostenere l’esame a aprile o a dicembre di contattarci (tramite facebook o mail, collettivoletterefilosofia@yahoo.it) e farcelo presente di modo che noi possiamo attivarci.

Collettivo di lettere e filosofia

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